L’Europa nell’anno Mille

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L’Europa nell’anno Mille

 

L’inizio del Medioevo e le tre aree del Mediterraneo

Gli storici fanno tradizionalmente coincidere l’inizio del Medioevo con la caduta dell’impero romano d’Occidente (476), quando, in seguito alle invasioni barbariche, l’ultimo imperatore fu destituito e l’Europa si frantumò in una serie di regni romano-barbarici. Secondo lo studioso Pirenne, invece, lo stile di vita romano continuò ad essere seguito anche dopo la caduta dell’impero, così come il sistema economico “mediterraneo” continuò ad esistere secondo le linee impostate dai romani stessi. Secondo Pirenne, il vero punto di svolta è rappresentato dall’espansione araba del VII secolo che provocò l’isolamento dell’Europa occidentale, ridottasi a civiltà quasi esclusivamente rurale, con uno spostamento del centro di gravità dalle regioni mediterranee a quelle europee. L’economia si impoverì e scomparvero gli scambi commerciali su lunga distanza. Secondo Pirenne, “senza l’Islam, l’impero dei Franchi non sarebbe forse mai esistito e, senza Maometto, Carlomagno sarebbe inconcepibile”.

Nell’anno Mille il Mediterraneo si divideva in tre grandi aree economiche, politiche e culturali: quella arabo-musulmana, in cui spiccava il Califfato abbaside; l’impero romano cristiano d’Oriente greco-ortodosso, con capitale Costantinopoli; l’Europa cristiana latino-cattolica, con capitale spirituale Roma. Il mondo arabo-musulmano era allora il più evoluto e potente.

La fine dell’impero carolingio

Il Sacro romano impero, fondato nell’800, si divise pochi anni dopo la morte di Carlo Magno.

Tra le ragioni che impedirono all’impero di sopravvivere vi furono:

  • un potere centrale debole;
  • inefficienti vie di comunicazione;
  • nuove invasioni.

divis imperoAnno 843: con il trattato di Verdun l’imperatore Lotario e i fratelli Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico dividono l’impero in tre regni autonomi.

Carlo il Calvo ottiene la parte occidentale dell’impero (all’incirca l’odierna Francia).

Lotario ottiene il Ducato di Spoleto, la Toscana e l’Italia settentrionale, la Provenza e una lunga striscia di territorio tra le Alpi e il Mare del Nord.

Ludovico il germanico ha la parte orientale (pressappoco le attuali Germania, Austria e Svizzera).

IX-X secolo: arrivano nuovi invasori

Dal Nord Africa provengono i pirati saraceni, musulmani. Dall’Asia centrale irrompono i cavalieri ungari che, dopo aver invaso l’Europa orientale fondarono un nuovo stato nella regione della Pannonia, che da allora fu chiamata Ungheria. Dalla Scandinavia arrivano i Normanni o Vichinghi. Dal X secolo si stabiliscono nella Francia settentrionale e i loro capi diventano vassalli del re di Francia.

L’espansione dei Normanni

I Normanni si spinsero in Islanda e in Groenlandia. Intorno all’anno Mille raggiunsero le regioni dell’America settentrionale. Nel 1066 il duca Guglielmo il Conquistatore conquistò l’Inghilterra. Nell’XI secolo i normanni conquistarono la Puglia, la Calabria e la Sicilia. Nel 1130, Ruggero II d’Altavilla divenne re di Sicilia e Napoli.

I Normanni si diressero verso le pianure russe dove fondarono il Principato di Kiev.

La Chiesa e il feudalesimo

La Chiesa venne coinvolta nel sistema feudale e molti dei suoi esponenti cominciarono a esercitare un potere politico. Ciò contribuì a limitare le violenze dei feudatari laici, ma in molti casi allontanò la Chiesa dai suoi compiti religiosi.

I tre ordini

Alcuni religiosi (Adalberone vescovo di Laon in Francia) elaborarono una teoria della società in cui si affermava che il sistema feudale era voluto da Dio e che Dio voleva che la società fosse divisa in tre “ordini”.

Gli oratores, quelli che pregano, cioè i religiosi

I bellatores, quelli che combattono, nobili e guerrieri

I laboratores, quelli che lavorano, ossia i contadini

Il movimento di riforma

In epoca feudale molti esponenti del clero coltivavano interessi politici e ricercavano la ricchezza. 

Comportamenti immorali dei religiosi:

  • nella vita privata: ecclesiastici che convivevano con donne (concubinato) o che avevano moglie e figli (nicolaismo);
  • nello svolgimento della loro missione: ricerca di guadagno attraverso le pratiche religiose e commercio di cariche pubbliche (simonia).

Dal secolo XI alcuni abati, vescovi e papi cercarono di riformare la Chiesa. Il rinnovamento partì dai monaci.

Vennero fondati nuovi ordini:

  • L’ordine cluniacense: autonomia dei monasteri dai poteri politici; vita di preghiera e di studio.
  • L’ordine dei camaldolesi: eremitaggio, cioè l’isolamento dei monaci in luoghi lontani dalla civiltà.
  • Certosini e cistercensi: bonifica di terre abbandonate, che vennero trasformate in campi coltivati.

Il Sacro romano impero diventa germanico

Nel 962 Ottone I re di Germania si fa incoronare re d’Italia e imperatore del Sacro romano impero germanico da papa Giovanni XII. Ottone I restaura il Sacro romano impero che fu chiamato “germanico” per sottolinearne il carattere prevalentemente tedesco.

Ottone I assegna i feudi più importanti a vescovi e abati. Così, alla morte del vescovo-conte, senza figli eredi, il feudo ritornava in possesso del re.

La lotta tra Chiesa e Impero

Chi doveva avere maggiore potere tra il papa e l’imperatore?

Per la dottrina cesaropapista il potere dell’imperatore è superiore a quello della Chiesa. Per la dottrina teocratica il potere della Chiesa è superiore a quello politico. La conseguenza fu, nel secolo XI, uno scontro tra papa e imperatore.

La lotta per le investiture

Papa Gregorio VII sosteneva che la nomina (investitura) dei vescovi-conti spettava al papa. L’imperatore Enrico IV sosteneva che essa spettava all’imperatore.

Lo scontro fra papato e impero si concluse solo nel 1122 con il Concordato di Worms, secondo il quale i vescovi dovevano ricevere l’investitura sia dal papa sia dall’imperatore. In Italia il vescovo era prima nominato dal papa e poi riceveva l’investitura feudale dall’imperatore mentre in Germania l’investitura feudale dell’imperatore precedeva la nomina a vescovo da parte del papa. Rimaneva aperta la questione su quale dei due poteri fosse superiore all’altro.

 

 

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