Origini dell’unione europea.

Unione europea

Origini dell’unione europea.

L’Unione europea                           

Unione Europea

 

Dopo ben due conflitti mondiali e il ridimensionamento del ruolo dell’Europa, maturò la scelta di superare la divisione degli Stati nazionali e i governi cominciarono a dare concretezza al sogno di un’Europa unita in uno Stato federale. Questo processo, avviato nel contesto del dopoguerra e della guerra fredda, è stato graduale e ha seguito la strada dell’integrazione economica attraverso la creazione di organismi sovranazionali, che hanno permesso di realizzare politiche convergenti fra gli Stati.

Fra il 1945 e il 1950 esponenti politici come Robert Schuman, Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi e Winston Churchill s’impegnarono a guidare i propri paesi verso una fase di crescente collaborazione, caratterizzata dalla creazione di nuove strutture, basate su interessi comuni e fondate su trattati.

Una prima forma di cooperazione tra i Paesi europei si ebbe con la nascita dell’OECE (Organizzazione Europea di Cooperazione Economica, 16 aprile 1948), finalizzata alla gestione comune degli aiuti concessi dagli Stati Uniti nel quadro del piano Marshall, e completata, il 19 novembre 1950 dall’UEP (Unione Europea dei Pagamenti). Nel maggio del 1949 fu firmato a Londra l’atto costitutivo del Consiglio d’Europa (Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Olanda, Lussemburgo, Norvegia, Svezia) cui erano riconosciuti compiti consultivi in tema di difesa delle libertà civili e sociali. 

Nel 1951 il Piano Schuman, alla cui elaborazione contribuì il ministro francese Jean Monnet, portò alla creazione della prima vera organizzazione europea, la CECA (Comunità europea del carbone e dell’acciaio) cui aderirono sei paesi: Germania, Francia, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo. La Ceca aveva come obiettivo la realizzazione di un mercato comune tra i paesi aderenti, attraverso la soppressione dei dazi doganali sul carbone e sull’acciaio, indispensabili per la ripresa e lo sviluppo dell’industria. Dall’Europa dei sei restò fuori la Gran Bretagna che confermò la sua avversione a ogni autorità sovranazionale e i suoi diversi interessi economici e politici legati strettamente al Commonwealth e agli Usa.

Al 1952 risale il progetto di una Comunità Europea di Difesa (CED), ma il rifiuto del governo francese di ratificare l’accordo ne comportò il fallimento. Dopo l’abbandono della CED, l’integrazione assunse un indirizzo di carattere essenzialmente economico e funzionalista, rivolto alla concreta soluzione dei problemi comuni. 

 

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