Dall’occupazione di New York alla Battaglia di Saratoga

Rivoluzione americana

Dall’occupazione di New York alla Battaglia di Saratoga

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L’occupazione britannica di New York

Il 2 luglio 1776 il generale William Howe, supportato da una grande squadra navale comandata da suo fratello, l’ammiraglio Richard Howe, fece sbarcare le proprie truppe sull’isola di Staten Island, davanti a New York. Il Congresso continentale all’inizio pensò che gli Howe fossero incaricati di negoziare i termini della pace ma si resero conto che essi erano autorizzati solo ad accettare la resa.

Il generale Howe decise di trasferire il grosso delle sue truppe sull’isola di Long Island, per poi attaccare direttamente gli Americani via terra. Il 22 agosto furono sbarcati 15.000 britannici che furono rafforzati dopo pochi giorni da 5.000 mercenari tedeschi. Washington schierò circa 10.000 uomini, che furono attaccati dall’esercito anglo-tedesco tra il 26 e il 27 agosto 1776. La battaglia di Long Island si concluse con una grave sconfitta dell’esercito continentale, attaccato frontalmente dagli Assiani e aggirato sul fianco sinistro dalla colonna britannica guidata dal generale Clinton. La lentezza delle operazioni militari di Howe diede la possibilità a Washington di organizzare la ritirata, nella notte del 29 agosto, sfruttando la nebbia e un forte nubifragio. Gli americani passarono l’East River e trovarono riparo a Manhattan.

In seguito al fallimento di nuove trattative di pace con gli inviati del Congresso, il generale Howe riprese l’iniziativa militare e conquistò New York, che restò in mano agli Inglesi fino alla fine del conflitto. Howe proseguì le operazioni militari occupando il New Jersey e inseguendo gli Americani oltre il Delaware, avvicinandosi a Filadelfia.

La battaglia di Trenton

L’inizio della stagione invernale indusse Howe a fermare la sua avanzata ritirandosi nei quartieri d’inverno. Dopo la serie di sconfitte subite a New York e la ritirata dal New Jersey verso la Pennsylvania, il generale Washington era in seria difficoltà ed era messo sotto accusa dal Congresso, tuttavia la tregua inattesa gli consentì di attaccare le linee britanniche.

Washington decise di attaccare l’esercito nemico il giorno di Natale, approfittando della scarsa vigilanza indotta dalla celebrazione delle festività. Duemila uomini si misero in marcia divisi in due colonne la sera del 24 dicembre 1776. Nonostante la bassa temperatura e il vento forte che rendeva difficile trasportare le artiglierie, le truppe americane giunsero al fiume Delaware e all’alba del 25 dicembre lo attraversarono. La mattina del 26 dicembre gli Americani attaccarono di sorpresa la guarnigione di Trenton, i cui milleseicento uomini (in gran parte mercenari tedeschi) erano per lo più addormentati. Circa un migliaio di essi furono fatti prigionieri. Washington decise di ripiegare oltre il Delaware con i prigionieri e il bottino.

La battaglia di Princeton

Il generale inglese Cornwallis mosse con un esercito di oltre 6000 uomini contro le posizioni americane a Trenton, lasciando una guarnigione di 1200 soldati a Princeton. Cornwallis attaccò Washington il 2 gennaio 1777 ma fu respinto ripetutamente. Durante la notte, Washington mosse il suo esercito, aggirando le truppe di Cornwallis, con l’intento di attaccare la guarnigione di Princeton. Hugh Mercer, che guidava l’avanguardia americana, si scontrò con un contingente britannico nella battaglia di Princeton, durante la quale fu colpito a morte. Washington organizzò rinforzi che costrinsero gli Inglesi a ritirarsi e a raggiungere l’accampamento di Cornwallis a Trenton. I britannici persero un quarto dei soldati della guarnigione. La sconfitta convinse il generale Howe a ritirare la maggior parte del suo esercito dal New Jersey, lasciando solo gli avamposti di New Brunswick e Perth Amboy. Washington portò il suo esercito a Morristown, e riuscì a riprendere il controllo del New Jersey e di una parte consistente dei territori in precedenza perduti.

La caduta di Filadelfia

Il generale britannico William Howe propose a Lord Germain, Ministro delle Colonie britannico, di attaccare Filadelfia. Lord Germain acconsentì ma fornì a Howe meno uomini rispetto a quelli richiesti. Al tempo stesso, il Ministro diede il proprio assenso al piano elaborato dal generale John Burgoyne di preparare una spedizione per raggiungere Albany partendo da Montréal e chiese a Howe di fornirgli supporto. Howe tentò invano di ingaggiare battaglia con l’Esercito Continentale di George Washington nel Nord del New Jersey. Dopo una serie di battaglie di secondaria importanza, alla fine di agosto Howe arrivò alla testa di circa 15.000 uomini nella parte settentrionale della Baia di Chesapeake (circa 90 km a Sud-Ovest di Filadelfia). Washington schierò i suoi uomini a difesa della città ma venne aggirato e costretto a ritirarsi subendo forti perdite nella battaglia di Brandywine dell’11 settembre 1777. Il Congresso continentale abbandonò Filadelfia e si stabilì prima a Lancaster e poi a York, in Pennsylvania. Il 26 settembre Howe marciò su Filadelfia senza quasi incontrare resistenza. Dopo aver preso la città Howe lasciò circa 9.000 soldati a Germantown (circa 8 km a nord di Filadelfia). Qui Washington tentò una sortita ma venne nuovamente sconfitto. Nel frattempo i britannici presero il controllo del fiume Delaware occupando le fortezze di Mifflin e Mercer. Tuttavia Howe procedette con grande lentezza e non fu in grado di dare sostegno agli uomini di John Burgoyne, impegnati a Nord nella disastrosa campagna di Saratoga.

La battaglia di Saratoga

Il generale John Burgoyne aveva ottenuto il controllo di due armate: una da lui comandata, di circa 10.000 uomini, con la quale partendo dal Canada avrebbe dovuto dirigersi verso Albany, l’altra di circa 2.000 soldati comandati dal colonnello Barry St. Leger. Quest’ultimo avrebbe dovuto effettuare una manovra diversiva attraversando la valle del fiume Mohawk e i due eserciti avrebbero dovuto incontrarsi ad Albany e unirsi a quello di Howe. La campagna aveva l’obiettivo di separare le colonie della Nuova Inghilterra dagli altri territori ribelli.

Burgoyne, che guidava un corpo di spedizione di truppe britanniche e di mercenari tedeschi, si diresse verso Sud lungo la valle del fiume Hudson e le sue truppe riconquistarono il forte Ticonderoga il 4 luglio 1777 e il forte Edward il 24 luglio. Tuttavia le sue perdite furono ingenti e dopo gli iniziali successi la situazione delle forze britanniche divenne difficile, a causa della carenza di rifornimenti e delle crescenti forze americane concentrate contro di lui.

Attaccato ripetutamente dalle forze regolari americane dell’Esercito continentale e dagli agguerriti miliziani della Nuova Inghilterra, guidati dai generali Horatio Gates e Benedict Arnold, il corpo di spedizione anglo-tedesco fu fermato e progressivamente accerchiato a Saratoga. Dopo una serie di aspri e sanguinosi combattimenti, il 17 ottobre 1777 il generale Burgoyne fu costretto alla resa. La battaglia di Saratoga costituì un grande successo militare e propagandistico per le colonie americane e favorì la decisione della Francia di scendere in guerra contro la Gran Bretagna.

 

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