I Patti lateranensi

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I Patti lateranensi

La dittatura fascista assunse le caratteristiche di regime totalitario, reso però incompiuto dal “compromesso” stabilito con altri centri di potere come la monarchia e la Chiesa.

Patti_LateranensiI Patti lateranensi furono accordi di mutuo riconoscimento, sottoscritti l’11 febbraio dal cardinale Gasparri per la Santa sede e da Mussolini, che posero fine allo storico conflitto fra stato e Chiesa.

Il rapporto tra Stato e Chiesa era in precedenza disciplinato dalla cosiddetta “legge delle Guarentigie”, approvata dal Parlamento italiano il 13 maggio 1871 dopo la presa di Roma, che tuttavia la Chiesa non aveva mai riconosciuto.

I Patti lateranensi, il cui nome deriva dal Palazzo di San Giovanni in Laterano, dove furono firmati, erano costituiti da tre atti distinti, un Trattato, una Convenzione finanziaria e un Concordato.

Il Trattato

In primo luogo il Trattato garantiva alla Santa sede un’assoluta indipendenza e la sua sovranità della Santa Sede sulla Città del Vaticano. Riconosceva inoltre la religione cattolica come religione di Stato. Viceversa la Chiesa riconosceva il Regno d’Italia con capitale Roma.

La Convenzione finanziaria

Inoltre, la Convenzione finanziaria prevedeva che l’Italia risarcisse la Chiesa per i danni finanziari subiti in seguito all’occupazione di Roma nel 1870 e alla perdita del potere temporale. Il risarcimento consisteva in un versamento di 750 milioni di lire in contanti e di un miliardo in titoli di stato.

Il Concordato

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Infine, il Concordato imponeva ai vescovi di giurare fedeltà allo Stato italiano e stabiliva alcuni privilegi per la Chiesa cattolica. Al matrimonio religioso erano riconosciuti effetti civili e le cause di nullità ricadevano sotto i tribunali ecclesiastici. L’insegnamento della dottrina cattolica, definita fondamento e coronamento dell’istruzione pubblica, diventava obbligatorio nelle scuole elementari e medie. I preti spretati o colpiti da censura ecclesiastica non potevano ottenere o conservare nessun impiego pubblico nello Stato italiano.

Il 13 febbraio 1929 Pio XI in un discorso rivolto a professori e studenti dell’Università cattolica del Sacro Cuore indicò Mussolini come “un uomo […] che la Provvidenza Ci ha fatto incontrare”.

 

 

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