Il Codice civile e le riforme napoleoniche

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Il codice civile e le riforme napoleoniche

Napoleone

I Codici

In politica interna Napoleone creò un regime autoritario e accentratore, introducendo tuttavia importanti riforme sul piano sociale, istituzionale e giuridico, recepite nel Codice di commercio (1807) e nel Codice civile (1804) detto anche Codice napoleonico. Di grande importanza furono anche gli altri codici: quello di procedura civile, emanato nel 1806, quello di procedura penale (1808) e il Codice penale del 1810.

Già durante la Rivoluzione era stato formulato il progetto di riunire in un unico corpo tutte le leggi della Francia e di dare sanzione ufficiale ai principi rivoluzionari. La notevole molteplicità di fonti del diritto generava incertezza e disomogeneità giuridica, perciò era necessaria una sistemazione organica delle norme, che indusse a vari tentativi di redigere un codice civile. 

La commissione per la redazione del codice.

L’11 agosto 1799 fu istituita una commissione incaricata di redigere il codice civile sotto la direzione di Jean-Jacques Régis de Cambacérès, che aveva partecipato alla redazione di tre precedenti progetti. La commissione, spesso presieduta dallo stesso Napoleone, elaborò un progetto che poi fu portato a compimento ed emanato il 21 marzo 1804. Esso realizzava un compromesso fra l’antico patrimonio giuridico e le nuove idee promulgate dalla Rivoluzione e fu esteso ai Paesi direttamente o indirettamente dominati dalla Francia, Italia compresa. 

Il Codice civile

codiceIl primo libro del Code riguardava i diritti delle persone e della famiglia. Esso regolare le norme sullo stato civile, il matrimonio (per la prima volta venne istituito quello civile), il divorzio (conservato da Napoleone, anche se in maniera più restrittiva rispetto al 1792), la paternità (con la riduzione dei poteri del pater familias), la filiazione (con la parificazione tra figli legittimi maschi e femmine e con l’attribuzione di qualche diritto ai figli naturali), la capacità d’agire (con la persistenza della soggezione dei figli alla potestà genitoriale fino al compimento del ventunesimo anno d’età).

Il secondo libro, Dei beni e della differente modificazione della proprietà era dedicato al regime patrimoniale e prevedeva l’abolizione del feudo e dei vincoli che esso comportava sulla proprietà, caratterizzata da assolutezza, pienezza ed esclusività.

Il terzo libro, Dei differenti modi coi quali si acquista la proprietà, è dedicato alle relazioni tra le persone private (diritto patrimoniale nei rapporti parentali, contratti e obbligazioni). In materia successoria era prevista la completa equiparazione tra maschi e femmine, il rifiuto del fedecommesso e dei privilegi a favore di qualche figlio, nonché l’inviolabilità della volontà testamentaria. 

Nel Codice napoleonico la donna si trovava in una condizione di subordinazione al marito: era sottoposta alla sua tutela e non poteva amministrare i propri beni senza la sua supervisione. Inoltre, mentre il marito poteva facilmente ottenere il divorzio, la donna poteva richiederlo solo in caso di adulterio conclamato e oggetto di pubblico scandalo.

Il Codice civile consentì alla Francia e agli altri paesi sotto influenza francese di avere una legislazione sicura e chiara, valida su tutto il territorio nazionale. Esso si fece portatore di molti principi del 1789, come l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, la laicità dello Stato, la libertà di coscienza, il carattere assoluto e inviolabile della proprietà privata, la libera iniziativa economica. 

Un regime autoritario

Napoleone godette del consenso dell’alta e media borghesia, che voleva uno Stato forte e ordinato. 

Tra i provvedimenti adottati vi furono: 

  • la soppressione della libertà di stampa;
  • l’abolizione delle assemblee locali elettive, sostituite dai prefetti di nomina governativa; 
  • la riforma del sistema giudiziario, con la nomina dei magistrati da parte del governo;
  • la riforma del sistema scolastico: l’istruzione elementare fu affidata nuovamente al clero, mentre lo Stato si occupava delle scuole superiori (creazione dei Licei); 

Nel 1801 Napoleone firmò un concordato con la chiesa cattolica che gli assicurò un periodo di pace religiosa e il Papa Pio VII tornò in possesso dello Stato della Chiesa.

Sul piano economico fu stimolato lo sviluppo dell’industria e furono imposte elevate tariffe doganali per scoraggiare l’importazione di manufatti, specialmente dall’Inghilterra.

 

 

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