La madre di tutte le pandemie – ilmanifesto

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La madre di tutte le pandemie

Nato da appena cento giorni in una lontana città sconosciuta, un nuovo virus ha già percorso tutto il pianeta, e ha obbligato a chiudersi in casa miliardi di persone. Qualcosa immaginabile solo nei film post-apocalittici… L’umanità sta vivendo una esperienza del tutto nuova. Verificando che la teoria della “fine della storia” è una menzogna, scoprendo che la storia, in realtà, è imprevedibile.

Ci troviamo di fronte a una situazione enigmatica. Senza precedenti. Nessuno sa interpretare e chiarire questo strano momento di profonda opacità, quando le nostre società continuano a vacillare sui loro pilastri come scosse da un cataclisma cosmico. E non esistono segnali che ci aiutino a orientarci. Un mondo crolla. Quando tutto sarà terminato, la vita non sarà più la stessa.

Solo qualche settimana fa, decine di proteste si erano diffuse a scala planetaria, da Hong Kong a Santiago del Cile. Il nuovo coronavirus le ha spente una a una estendendosi, rapido e furioso, nel mondo. Alle scene di masse in festa che occupavano strade, si sostituiscono le immagini di viali vuoti, muti, spettrali. Emblemi silenziosi che segneranno per sempre il ricordo di questo strano momento.

Stiamo subendo nella nostra stessa esistenza il famoso “effetto farfalla”: qualcuno, dall’altro lato del pianeta, mangia uno strano animale, e tre mesi dopo metà dell’umanità è in quarantena. Afflitti, i cittadini voltano gli occhi verso la scienza e gli scienziati – come un tempo verso la religione – implorando la scoperta di un vaccino salvatore, la cui scoperta richiederà lunghi mesi.

La gente cerca anche rifugio e protezione dello Stato che, dopo la pandemia, potrebbe tornare con forza a sfavore del Mercato. La paura collettiva quanto più è traumatica tanto più rinforza il desiderio di Stato, di Autorità, di Orientamento. In cambio, le organizzazioni internazionali e multilaterali di ogni tipo (Onu, Croce Rossa Internazionale, Fmi, Banca mondiale, ecc.) non si sono mostrate all’altezza.
Il pianeta scopre, stupefatto, che non c’è un comandante, a bordo. Screditata per la propria complicità con le multinazionali farmaceutiche, la stessa Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non ha avuto l’autorità necessaria per assumere, come le sarebbe toccato, la conduzione della lotta globale contro la nuova piaga.

Intanto, i governi assistono impotenti alla disseminazione in tutti i continenti di questa nuova peste. Contro la quale non esiste vaccino, né farmaco, né cura, né trattamento che elimini il virus dall’organismo… E questo durerà. Quel che sembrava distopico e tipico delle dittature della fantascienza è divenuto “normale”: la gente viene multata perché esce di casa per sgranchirsi le gambe, o per far passeggiare il cane. E si sta proponendo che chi circola in strada senza il suo telefono sia punito con la prigione. [segue]

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