Rivoluzione russa: la rivoluzione di febbraio.

zar_nicola II

Rivoluzione russa

La rivoluzione di febbraio.

La Prima guerra mondiale.

La partecipazione alla Prima guerra mondiale fu per il paese disastrosa e comportò enormi perdite di territori e di vite umane (circa due milioni di soldati), mentre nel 1916 il numero dei disertori raggiunse il milione. 

Il malcontento della popolazione crebbe e la Russia divenne una polveriera pronta a esplodere.

Le “giornate di febbraio”

Questa situazione sfociò nelle “giornate di febbraio”, dal 23 al 27 febbraio del 1917, in una serie di proteste e di manifestazioni popolari. 

Il 23 febbraio (8 marzo per il calendario occidentale) era la giornata internazionale della donna.

Per impulso delle operaie tessili di Pietrogrado, da giornata di celebrazione essa si trasformò nel primo giorno della rivoluzione, con scioperi e manifestazioni sempre più numerosi, che si ripeterono nei giorni successivi, con una crescente partecipazione degli operai.

Il governo dello zar diede inizio alla repressione e il 26 febbraio fece sparare sulla folla, ma i soldati iniziarono a solidarizzare con i manifestanti, tanto che il giorno successivo operai e soldati occuparono la fortezza di Pietro e Paolo, procurandosi armi. 

In poche ore Pietrogrado fu nelle mani degli insorti.

Abdicazione dello zar e governo provvisorio

zar_nicola IILo zar Nicola II fu costretto ad abdicare e i principali partiti che componevano la Duma (parlamento), ottobristi (monarchico-costituzionali) e cadetti, formarono un governo provvisorio, guidato dal principe Georgij L’vov. 

In un secondo momento, entrò a far parte dell’esecutivo anche il socialrivoluzionario Aleksander Kerenskij, come ministro della Giustizia. 

Il governo provvisorio si propose due obiettivi: costruire un regime liberal-parlamentare e proseguire il conflitto contro la Germania. 

Tuttavia, al potere ufficiale si affiancò presto quello dei Soviet, organismi di rappresentanza eletti nelle fabbriche, nelle campagne e nell’esercito, che da Pietrogrado si erano diffusi in tutto il paese. 

Intanto nelle campagne i contadini iniziarono a insorgere dando l’assalto alle terre dei grandi proprietari.

 

 

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