Le cause della Seconda guerra mondiale

Danzica

Le cause della Seconda guerra mondiale

Una guerra “totale”

La Prima guerra mondiale coinvolse prevalentemente le potenze europee, mentre la Seconda guerra mondiale fu più propriamente “mondiale”, poiché vi prese parte un numero senza precedenti di paesi dell’Europa, dell’Africa e dell’Asia. 

Inoltre, essa coinvolse le popolazioni civili, che pagarono duramente le conseguenze dei massicci bombardamenti che colpirono un gran numero di città. 

Infine, la mobilitazione delle risorse materiali e umane fu totale, mettendo in evidenza la superiorità della macchina produttiva degli Stati Uniti.

La Seconda guerra mondiale finì con l’assumere, almeno sul piano propagandistico, una caratterizzazione “ideologica”: l’Italia, la Germania e il Giappone sostennero che si trattava di una lotta contro il dominio delle democrazie ricche e decadenti e contro il comunismo, mentre le potenze occidentali e l’URSS, la presentarono come una crociata contro gli stati autoritari, militaristi ed espansionisti. 

In realtà, aldilà delle diverse ideologie e dei diversi sistemi economici e politici, la guerra fu uno scontro imperialistico tra grandi potenze, per imporre la propria egemonia nelle proprie aree di interesse. 

I due schieramenti contrapposti non si delinearono fin dall’inizio ma solo nel corso del conflitto e la politica espansiva della Germania e del Giappone, che fu certo uno dei fattori scatenanti, ma non fu però l’unico. 

Le cause della Seconda guerra mondiale.

Lo scoppio della guerra mondiale fu preceduto da una serie di guerre e di atti aggressivi che fecero crescere le tensioni internazionali:

  • l’estendersi in Cina della presenza militare del Giappone, dopo l’incidente del ponte Marco Polo del 7 luglio 1937 e il successivo conflitto, che confluì poi nella Seconda guerra mondiale;
  • la guerra condotta dall’Italia contro l’Etiopia (1935-36);
  • la guerra civile scatenata in Spagna dalla destra clericale e nazionalista contro il governo repubblicano (1936-39).

Contando sul fatto che la Gran Bretagna e la Francia cercavano di evitare la guerra e tendevano a riconoscere alcune rivendicazioni della Germania (con la cosiddetta politica dell’appeasement), nel marzo 1938 Hitler aveva annesso l’Austria al Reich tedesco (Anschluss), nonostante il divieto imposto dal trattato di Versailles. Inoltre, nel settembre 1938 la conferenza di Monaco tra Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia aveva concesso l’annessione dei Sudeti alla Germania. 

Pochi mesi dopo, nel marzo 1939, quanto rimaneva della Cecoslovacchia cessò di esistere: la Boemia e la Moravia furono dichiarate “protettorato del Reich”, mentre in Slovacchia fu istituito un governo fantoccio della Germania.

L’Italia poi, nel 1939, occupò l’Albania, instaurò un governo albanese fantoccio e proclamò il Protettorato Italiano del Regno d’Albania. Il 16 aprile il trono albanese fu assunto da Re d’Italia Vittorio Emanuele III.

Il “corridoio di Danzica” e il Patto di non aggressione

I cedimenti anglo-francesi avevano consentito il successo delle precedenti rivendicazioni tedesche, così Hitler chiese con crescente aggressività un radicale cambiamento delle condizioni del Trattato di Versailles. Il trattato, tra l’altro, aveva separato la Prussia orientale dal resto della Germania, con una fascia di territorio che si incuneava fino al Baltico, il cosiddetto “corridoio polacco” o “corridoio di Danzica”. Dentro il corridoio vi era lo Stato libero di Danzica, affidato alla tutela della Società delle nazioni, ma rappresentato a livello diplomatico dalla Polonia e a questa legato da unione doganale. 

Tra la fine di luglio e i primi di agosto del 1939 Hitler chiese l’unione di Danzica (dove governava il Partito Nazista) al Reich e il libero accesso, attraverso il corridoio polacco, verso la Prussia Orientale, in cambio della proroga del patto di non aggressione del 1934. 

Il governo polacco, pur disponibile a trattare sulla questione del libero transito verso la Prussia orientale, propose un accordo che mantenesse a Danzica il carattere di Città libera e conservasse le prerogative polacche esistenti, in primo luogo l’unione doganale con la Polonia. 

Intanto, dopo l’annessione della Cecoslovacchia da parte del Reich, la Gran Bretagna e la Francia garantirono protezione militare alla Polonia. 

La firma il 23 agosto 1939 a Mosca del Patto di non aggressione nazi-sovietico (Molotov-Ribbentrop), che conteneva un protocollo segreto in quattro punti, dove si stabiliva la “delimitazione delle sfere di interessi reciproci in Europa orientale” tra Germania e URSS, diede il via libera per l’attacco tedesco alla Polonia.

Seconda guerra mondiale

 

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