Le crociate

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Le crociate

Le crociate furono una serie di campagne militari a scopo religioso avvenute nei secoli XI-XIII con cui l’occidente cristiano tentò di sottrarre la città di Gerusalemme al dominio dei musulmani.

Crociato

Nel suo significato originale “crociato” non si riferisce a chi partiva per fare la “crociata”. Il nome deriva dalla croce che i partecipanti alla crociata avevano cucita sulle vesti: “Crociato” è solo un participio passato che traduce crucesignatus, cioè il nome con cui si rispondeva all’appello del papa cucendosi sul petto il simbolo della croce.

L’appello di Urbano II

Nel novembre del 1095 papa Urbano II lanciò ai prìncipi dell’Occidente un appello a partire in armi verso i luoghi santi caduti nelle mani dei turchi, per riguadagnare libertà di accesso per i pellegrini al Sepolcro di Gerusalemme:

Per tutti quelli che partiranno, se incontreranno la morte in viaggio o durante la traversata o in battaglia contro gli infedeli, vi sarà l’immediata remissione dei peccati: ciò io accordo ai partenti per l’autorità che Dio mi concede.

La ripresa dell’Europa cristiana

Al di là delle motivazioni ufficiali, le crociate furono espressione delle trasformazioni che nel secolo XI contrassegnarono la società e la spiritualità dell’Europa occidentale, con la ripresa dell’economia e della società intorno all’anno Mille. Finirono in questo periodo le incursioni ungare, musulmane e vichinghe, la popolazione aumentò e le migliori condizioni climatiche favorirono l’estendersi delle coltivazioni. L’Europa riprese a muoversi e la mobilità coinvolse ogni ceto sociale, dai mercanti ai contadini in cerca di nuove terre, dai pellegrini in marcia verso le grandi reliquie ai militari di professione. Si crearono così le premesse per un’espansione dell’Occidente cristiano alla ricerca di nuovi spazi.

L’idea di crociata

L’idea di crociata trovò poi terreno fertile nei movimenti religiosi che si svilupparono nell’Europa dei secoli XI e XII, ossessionati dall’attesa di una prossima fine del mondo, che nel recupero di Gerusalemme videro una risposta alle loro angosce. Infine, le crociate furono anche un modo per indirizzare l’aggressività dell’aristocrazia militare all’esterno dell’Occidente cristiano, attraverso l’obiettivo della conquista della Terrasanta. Questo tentativo trovò la sua realizzazione più originale nella creazione degli ordini religioso-militari, come quello dei Templari, degli Ospitalieri e dei cavalieri Teutonici.

Cronologia delle crociate

È tradizione distinguere i due secoli dell’epopea crociata in otto successive imprese.

Prima crociata  (1097-1099): conquista di Gerusalemme e fondazione di alcuni Stati “cristiani” come il regno franco di Gerusalemme, il principato di Antiochia, la contea di Edessa.

Seconda crociata (1147-49): tentativo fallito di riconquista della contea di Edessa, caduta in mano turca, che impegnò re Luigi VII di Francia e l’imperatore Corrado III di Svevia.

Terza crociata (1189-92): tentativo fallito di riconquista di Gerusalemme, caduta in mano turca. Un accordo tra re Riccardo I Cuor di Leone e il Saladino garantì il libero accesso per i pellegrini cristiani.

Quarta crociata (1202-1204): sviata dai Veneziani su Costantinopoli per interessi commerciali, vide la nascita di un effimero impero latino d’oriente sulle rovine dell’impero di Bisanzio.

Quinta crociata (1217-21): non approdò ad alcun risultato.

Sesta crociata (1228-29): L’imperatore Federico II, scomunicato dal papa, ottenne per via di negoziati la restituzione di Gerusalemme.

Settima crociata (1248-54).

Tentativo fallito di re Luigi IX di Francia di riconquistare Gerusalemme, tornata in mano islamica.

Ottava crociata (1270): ennesimo tentativo fallito. La caduta di Acri nel 1291 segnò la fine di ciò che ancora rimaneva degli stati latini d’Oriente e concluse l’epopea crociata.

Conseguenze delle crociate

Come impresa militare le Crociate furono un fallimento ma ebbero alcune importanti conseguenze:

•          accentuarono la crisi del sistema feudale, mentre favorirono l’ascesa del ceto borghese, che poté arricchirsi grazie ai rinati traffici commerciali;

•          emanciparono l’Europa dal monopolio mercantile dei Bizantini e degli Arabi, grazie alle Repubbliche marinare, che seppero conquistare i mercati del Levante;

•          avviarono, grazie al contatto con le civiltà araba e bizantina, un generale risveglio della cultura, in particolare in Italia.

Le motivazioni delle crociate

Gli storici del passato hanno attribuito alle crociate moventi quasi esclusivamente religiosi, che avrebbero spinto i cavalieri cristiani alla faticosa impresa della riconquista del Santo Sepolcro. Tuttavia, anche la storiografia tradizionale ammetteva almeno in un caso che nello spirito di crociata vi fosse una qualche convergenza fra gli aspetti religiosi e gli interessi materiali: le tre città marinare italiane, Genova, Pisa e Venezia, parteciparono alla guerra in Terrasanta non per fervore religioso, ma perché spinte da forti interessi economici. Non tutti gli storici concordano sul ruolo svolto dalle città marinare nelle operazioni militari in Siria e in Palestina: i crociati arrivarono in grande maggioranza a Costantinopoli per via terrestre, mentre quelli che giunsero per mare si erano imbarcati nei porti di Puglia. Divergenze sono poi presenti nel valutare le conseguenze economiche delle crociate sui traffici commerciali e sui benefici che Genova, Pisa e Venezia ne avrebbero tratto.

Crociata e jihad

Esiste una somiglianza almeno esteriore con la jihad o “guerra santa” islamica, che letteralmente indica una lotta in primo luogo interiore in difesa della fede. Con il tempo l’idea di crociata, come quella di jihad, si è intrecciata alla convinzione che fra Cristianesimo e Islam non potesse esserci che un rapporto di guerra perenne. Crociate in nome della fede cristiana sono state condotte anche contro le popolazioni pagane del Baltico e così pure contro gli eretici o i ribelli all’autorità papale. Progressivamente l’idea di crociata è stata utilizzata per indicare la lotta intransigente ed eroica contro ciò che è considerato un male assoluto. Alla lunga le implicazioni negative del termine hanno finito per diventare prevalenti: crociata è divenuto sinonimo di un movimento irrazionale ed esaltato, improntato all’intolleranza e al fanatismo, volto ad annientare un avversario che viene demonizzato e del quale non si riescono a comprendere le ragioni.

Gli ordini cavallereschi

Per difendere Gerusalemme con milizie stabili, si pensò allora alla creazione degli Ordini religiosi cavallereschi, in cui i monaci-cavalieri, oltre ai voti monastici di castità, povertà e ubbidienza, giuravano di difendere i Luoghi Santi contro gl’infedeli. Sorsero così i Cavalieri di S. Giovanni (Ospitalieri), i Teutonici e i Templari che fondarono i loro monasteri-caserme a Gerusalemme e nei principali centri degli Stati Crociati. Essi ebbero un rigido ordinamento, alle dipendenze del Gran Maestro che li reggeva come abate e come capo militare, possedettero molti beni, costruirono ospizi per i pellegrini, e combatterono contro i Turchi. Tuttavia essi non riuscirono ad impedire che gli Stati cristiani del Medio Oriente fossero in continuo pericolo.

 

 

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