Le fasi finali della guerra

Seconda guerra mondiale

Le fasi finali della guerra

Seconda guerra mondiale

 

L’avanzata dell’Armata Rossa sul fronte orientale

offensiva_russaIn Russia, la Wehrmacht non fu più in condizioni di arrestare l’offensiva generale dell’Armata Rossa. 

Dalla primavera 1944 l’esercito sovietico, dopo aver spezzato l’assedio di Leningrado, durato 900 giorni, e dopo aver occupato l’Ucraina e la Crimea, dilagò nei Balcani e nell’Europa centrale giungendo nei pressi di Varsavia, che insorse e per questo subì una spietata repressione da parte dei nazisti (1º agosto-2 ottobre 1944). 

In agosto i russi occuparono la Romania e in settembre e ottobre la Bulgaria, l’Estonia e la Lettonia. 

In ottobre nei Balcani l’esercito sovietico si congiunse con le truppe iugoslave del maresciallo Tito, dando inizio alla liberazione della Iugoslavia che sarebbe stata completata nell’aprile 1945. 

Il generale ripiegamento dei tedeschi nel settore orientale portò in ottobre all’abbandono della Grecia, occupata dagli inglesi.

Le vittorie americane nel Pacifico

kamikazeNel Pacifico americani e australiani avanzavano verso il Giappone: in gennaio e febbraio del 1944 avevano occupato le isole Marshall, in aprile e maggio erano sbarcati in Nuova Guinea, mentre le loro truppe in Birmania si congiungevano con quelle cinesi. Tra giugno e agosto gli Alleati presero Saipan e Guam nelle Marianne. A settembre l’iniziativa alleata si spostò a sud e iniziarono i bombardamenti delle Filippine e di Formosa. La flotta giapponese fu distrutta nella grande battaglia navale di Leyte (23-26 ottobre 1944), nonostante il ricorso all’azione suicida dei kamikaze.

Lo sbarco alleato in Normandia

NormandiaIl 6 giugno 1944 iniziò l’invasione anfibia della Francia attraverso il canale della Manica (Operazione Overlord): truppe statunitensi, britanniche e canadesi sbarcarono in Normandia con l’appoggio di un’imponente flotta aeronavale, creando una testa di ponte lungo la costa. 

Le settimane seguenti allo sbarco videro una serie di duri scontri: i primi tentativi di sfondamento nel settore di Caen furono respinti dalle divisioni corazzate tedesche e la città cadde solo il 9 luglio. 

La 1ª Armata statunitense riuscì ad avanzare con molti sforzi nella penisola del Cotentin arrivando infine a conquistare il 1º luglio il porto di Cherbourg, vitale per assicurare l’afflusso dei rifornimenti.

OverlordMentre gli anglo-canadesi rimanevano bloccati nella zona di Caen, gli statunitensi riuscirono alla fine di luglio a sfondare l’ala sinistra del fronte tedesco. Ciò permise alla 3ª Armata statunitense del generale George Smith Patton di aprirsi un varco in direzione della Bretagna. Hitler proibì qualunque ripiegamento e ordinò un contrattacco, che fu tuttavia impossibile per la schiacciante superiorità aerea degli Alleati.

Alla fine di luglio gli Alleati controllavano la Bretagna e la Normandia. Il 15 agosto truppe francesi (guidate da de Gaulle) e statunitensi sbarcarono in Provenza, presero Marsiglia e Tolone, per poi dirigersi verso nord e ricongiungersi al grosso delle truppe alleate. 

Sconfitte le forze tedesche poste a difesa della Normandia le forze alleate poterono dirigersi verso Parigi, che venne liberata il 25 agosto dopo che la popolazione era insorta contro gli occupanti. Meno di un mese dopo la Francia e il Belgio erano quasi interamente liberati e la Wehrmacht si ritirò entro le frontiere del Reich.

La sconfitta ormai certa della Germania portò al tentativo, compiuto da un gruppo di congiurati, militari e civili, di eliminare Hitler e di mettere fine alla guerra. 

Il 20 luglio 1944 il colonnello Claus von Stauffenberg piazzò una bomba nel bunker di Hitler, che incredibilmente si salvò e ordinò poi una spietata repressione.

Estrema resistenza e resa della Germania

Fra il 1944 e il 1945 Hitler impiegò contro gli inglesi, seppure senza molto successo, i missili telecomandati V1 e V2 e i primi aerei a reazione, mobilitò tutti gli uomini validi tra i sedici e i sessant’anni e fece arruolare le donne nei servizi ausiliari.

Gli Alleati bombardarono duramente le città tedesche: nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 1945 Dresda fu completamente rasa al suolo e si contarono oltre centomila morti. Il 7 marzo 1945 l’ultima controffensiva tedesca avviata nel dicembre precedente nelle Ardenne fu arrestata dagli americani e l’Italia settentrionale fu liberata alla fine di aprile.

Sul fronte orientale l’Armata rossa, dopo l’occupazione della Polonia, invase la Germania, prese Vienna il 13 aprile e iniziò la battaglia per la presa di Berlino. Il 30 aprile, dopo aver ordinato la resistenza a oltranza, Hitler si suicidò. 

Il 7 maggio la Germania firmò la capitolazione senza condizioni.

La resa del Giappone

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Nel Pacifico gli americani occuparono nel gennaio 1945 Manila, nelle Filippine, e il 19 febbraio compirono il primo sbarco in territorio giapponese a Iwo Jima.

Il 7 aprile le due flotte si affrontarono presso Okinawa, la cui occupazione fu portata a termine dagli americani a giugno. 

I giapponesi respinsero un ultimatum degli USA, così il nuovo presidente americano Harry Truman decise l’impiego della bomba atomica su Hiroshima (6 agosto 1945), che fu rasa al suolo. Tre giorni più tardi, il 9 agosto, un secondo ordigno fu sganciato su Nagasaki.

 

Sul Progetto Manhattan, che portò alla realizzazione delle prime bombe atomiche e al loro impiego su Hiroshima e Nagasaki vedi l’approfondimento specifico.

Hiroshima

Il 2 settembre il Giappone firmò la propria capitolazione a bordo della corazzata Missouri, nella baia di Tokyo.

 

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