Medio Oriente
L’invenzione del Medio Oriente
Il termine “Medio Oriente“
In epoca contemporanea, il termine geopolitico “Medio Oriente” ha probabilmente avuto origine nel 1850, nel British India Office, e si riferisce comunemente alla regione che abbraccia il Levante, la Penisola Arabica, l’Anatolia (compresa la moderna Turchia e Cipro), l’Egitto, Iran e Iraq. Il termine è diventato di uso comune in sostituzione di “Vicino Oriente” a partire dall’inizio del XX secolo.
Paesi del Medio Oriente
Oggi possono essere compresi tra i paesi del Medio Oriente:
Arabia Saudita, Bahrain, Cipro, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Iran, Iraq, Israele, Kuwait, Libano, Oman, Palestina, Qatar, Siria, Turchia, Yemen.
La “creazione” del Medio Oriente è stata frutto della crescente influenza delle potenze europee nei territori dell’ex Impero ottomano, in particolare dopo la sua sconfitta nel corso della Prima guerra mondiale.
I protettorati inglesi e francesi
Fin dal 1882 truppe inglesi erano sbarcate in Egitto per proteggere il Canale di Suez, che consentiva un rapido accesso dal Mar Mediterraneo al Mar Rosso evitando la circumnavigazione dell’Africa. La costruzione del Canale (inaugurato nel 1869) mise in grave crisi le finanze egiziane e la Gran Bretagna estese ulteriormente la sua influenza sul paese. Nel 1922 all’Egitto fu concessa l’indipendenza, che fu però realmente acquisita soltanto nel 1952, quando il colpo di Stato dei Liberi ufficiali mise fine alla monarchia di re Faruq e all’influenza inglese.
Inoltre, la Gran Bretagna fin dal 1839 instaurò un proprio protettorato ad Aden (nell’attuale Yemen meridionale) e dal 1892 un protettorato nella cosiddetta Trucial Coast (la Costa dei Trattati) per controllare le rotte del Mar Rosso e del Golfo Persico verso l’India.
Al protettorato di Aden l’indipendenza fu concessa nel 1967 e agli emirati della Trucial Coast nel 1971 quando la maggioranza di essi decise di federarsi in un unico Stato, gli Emirati Arabi Uniti (EAU), che comprendono sette emirati: Abu Dhabi, Ajman, Dubai, Fujaira, Ras al-Khaima, Sharja e Umm al-Qaywayn.
Furono protettorati inglesi anche l’Oman (dal 1891), che divenne indipendente nel 1971, il Qatar, che rifiutò di federarsi agli Emirati Arabi Uniti, e il Kuwait, protettorato inglese dal 1899, che si proclamò indipendente nel 1961.
Nel 1830 la Francia conquistò l’odierna Algeria, che era una provincia dell’Impero ottomano, e che è rimasta francese fino all’indipendenza acquisita nel 1962 dopo una lunga guerra di liberazione. Sotto influenza francese finirono, come protettorati, anche la Tunisia (dal 1881 al 1956) e il Marocco (dal 1912 al 1956).
La Libia, colonia italiana dal 1912 fino alla Seconda guerra mondiale, dopo una breve una reggenza inglese, acquisì l’indipendenza nel 1951.
Gli unici Paesi del Medio Oriente a non aver sperimentato una colonizzazione diretta europea sono stati l’Arabia Saudita, la Turchia, creata da Mustafa Kemal Atatürk nel 1923 come repubblica, e la Persia (dal 1935 ribattezzata Irān).
L’accordo Sykes-Picot
Nell’autunno del 1915 due diplomatici, il britannico sir Tatton Benvenuto Mark Sykes e il francese François Georges-Picot, furono incaricati di trovare un accordo sull’assetto del Medio Oriente in seguito al crollo dell’Impero ottomano. Con l’assenso della Russia, si giunse così all’accordo Sykes-Picot, firmato da Francia e Regno Unito, il 16 maggio 1916.
Lawrence d’Arabia
Durante la guerra la Gran Bretagna fece leva sul malcontento delle popolazioni arabe contro i Turchi. Con la promessa della guida di un nuovo stato panarabo, il capitano Thomas Edward Lawrence (conosciuto come Lawrence d’Arabia) convinse l’emiro al-Ḥusayn (al-Ḥusayn ibn ʿAlī Al Hashimi) e i suoi tre figli Ali, Abdallah e Faysal a guidare l’insurrezione.
Alla fine della guerra, quanto promesso ai rivoltosi arabi non fu mantenuto e Lawrence, che aveva abbracciato la causa dell’emiro, si dimise dalla carica di consigliere politico degli affari arabi rifiutando ulteriori incarichi. Il Medio Oriente fu diviso in due zone d’influenza, una francese e una britannica.
I mandati
La carta politica del Medio Oriente fu ridisegnata e la Gran Bretagna e la Francia ottennero dalla Società delle Nazioni l’amministrazione di gran parte della regione. Come previsto dall’accordo Sykes-Picot, la Società delle Nazioni nel 1921 assegnò alla Francia i mandati sugli attuali Libano e Siria e alla Gran Bretagna i mandati su Palestina, Transgiordania (dal 1949 Giordania) e Iraq, che divennero operativi nel 1922. Inoltre, la Francia stabilì il proprio controllo anche sul Marocco, l’Algeria e la Tunisia e la Gran Bretagna sull’Egitto.
Intanto, in Iran salì al potere la dinastia Pahlavi (1925-79) e in Palestina si fece sempre più rilevante l’insediamento di coloni ebrei. Il mandato della Gran Bretagna sulla Palestina includeva la dichiarazione Balfour, con cui il ministro degli Esteri inglese nel 1917 si era impegnato con il Congresso sionista mondiale a favorire “la creazione di un focolare nazionale ebraico in Palestina”. In Transgiordania e in Iraq la Gran Bretagna impose monarchie costituzionali, insediando sul trono due fratelli, ad Amman Abdallah e a Baghdad Faysal, i figli dell’emiro Ḥusayn della Mecca.
I nuovi Stati, creati sulle ceneri dell’Impero ottomano, racchiudevano un insieme di comunità religiose e/o etniche che mal riuscivano a convivere con il moderno Stato-nazione. L’imposizione dei mandati inglesi e francesi scatenò rivolte a ripetizione un po’ ovunque, represse nel sangue. Nella prima metà del secolo vi fu poi la scoperta delle ingenti risorse petrolifere del Medio Oriente, in particolare nella Penisola Arabica, in Iraq e in Iran.
L’indipendenza
Formalmente l’era delle indipendenze per il Medio Oriente arrivò abbastanza in fretta, fatta eccezione per l’Algeria: il Libano lo divenne nel 1943 e la Siria nel 1944 (anche se entrambi lo furono effettivamente solo nel 1946), la Transgiordania nel 1946, l’Iraq già nel 1932.
Nel periodo della “guerra fredda” le principali repubbliche (Algeria, Libia, Egitto, Siria, Iraq) si legarono all’URSS, mentre le monarchie (Marocco, Arabia Saudita, emirati del Golfo Persico, Giordania) furono alleate degli Stati Uniti.