Restaurazione
Il termine “Restaurazione” indica il ripristino dell’assetto geopolitico europeo dopo gli sconvolgimenti provocati dalla Rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche da parte delle potenze che avevano sconfitto la Francia (Austria, Inghilterra, Prussia, Russia) in base ai principi di equilibrio tra gli stati e di legittimità dinastica sanciti dal congresso di Vienna (1814-15).
Dal 1815 al 1830.
Santa Alleanza e Quadruplice Alleanza.
Le decisioni prese al Congresso di Vienna furono rafforzate dalla formazione della Santa Alleanza (settembre 1815) creata da Russia, Austria e Prussia (cui aderirono tutti i sovrani europei, anche la Francia di Luigi XVIII nel 1818), e della Quadruplice Alleanza (novembre 1815) comprendente anche l’Inghilterra, in funzione antifrancese e antirivoluzionaria. L’Inghilterra voleva tenere sotto controllo la Francia, ma senza legarsi troppo alle monarchie assolute.
L’Italia della Restaurazione.
Il congresso di Vienna (1814-15), sulla base del principio della restaurazione dei sovrani “legittimi”, pose l’Italia sotto l’influenza austriaca.
L’assetto della penisola fu il seguente: sotto il dominio dell’Austria furono posti il Lombardo-Veneto, il Trentino, Trieste e parte dell’Istria; il regno di Sardegna tornò a Vittorio Emanuele I; il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla andò a Maria Luisa d’Austria; il principato di Massa e Carrara a Maria Beatrice d’Este; il ducato di Modena e Reggio a Francesco IV d’Austria-Este; il granducato di Toscana a Ferdinando III di Asburgo-Lorena; lo stato pontificio a Pio VII; il regno delle Due Sicilie a Ferdinando I.
In questo quadro, il Piemonte rimase l’unico stato italiano relativamente autonomo dall’influenza austriaca. La suddivisione politica decisa a Vienna suscitò quasi immediatamente una forte ostilità da parte della popolazione italiana, soprattutto tra i ceti sociali che durante il precedente ordine napoleonico avevano tratto benefici consistenti dalla maggiore circolazione di merci, idee e persone che quell’assetto aveva favorito.
Restaurazione parziale.
Con la restaurazione delle monarchie, la nobiltà e il clero tornarono a occupare le antiche posizioni di privilegio ai vertici dello Stato. Furono ripristinati antichi privilegi e furono abolite la libertà di pensiero, di religione, di spostamento da un paese all’altro, di scelta di un lavoro o di una professione. I giornali furono sottoposti a una rigida censura. Le forze di polizia furono notevolmente potenziate. Tuttavia, i cambiamenti avvenuti in campo sociale, economico e culturale in epoca napoleonica resero impossibile una piena restaurazione dell’Antico Regime. La Restaurazione non cancellò completamente l’opera di rinnovamento civile e amministrativo favorita dal dominio francese, ciononostante la borghesia chiedeva una maggiore partecipazione al potere e l’eliminazione degli ostacoli che impedivano o rallentavano il progresso economico.