Riforma e Controriforma

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Nella seconda metà del Quattrocento si erano moltiplicate le richieste di trasformazione religiosa, soprattutto nel senso di un ritorno alla purezza evangelica. Ma fu Lutero a innescare nel 1517 la cosiddetta «Riforma protestante», cioè la rivoluzione che avrebbe spaccato la cristianità, muovendo da una critica radicale della prassi e della dottrina ecclesiastica.


I problemi della Chiesa del XVI secolo

[In quale situazione si trovava la Chiesa nel XVI secolo]

La Chiesa agli inizi del XVI secolo attraversava una fase di crisi morale e spirituale. Gli interessi economici e politici prevalevano su quelli religiosi. Molti papi e vescovi del XVI secolo si occupavano più di questioni politiche e militari che di vita spirituale. Nonostante i tentativi di riforma, permanevano la corruzione e le pratiche della simonia, del concubinato e del nepotismo.

I papi dell’epoca s’impegnarono a trasformare Roma nella capitale della cristianità, ma per fare ciò avevano bisogno di molto denaro per finanziare le opere di architetti e artisti, in particolare per la costruzione della nuova Basilica di San Pietro. Una parte del denaro di cui la Chiesa ha bisogno doveva provenire dalla vendita delle indulgenze.

Che cos’è la vendita delle indulgenze?

Secondo la dottrina, la Chiesa poteva abbreviare o cancellare la permanenza in Purgatorio dei peccatori concedendo loro delle “indulgenze”, cioè il condono della pena. Il fatto che le indulgenze fossero concesse in cambio di denaro suscitava scandalo. Molti religiosi dell’epoca contrastavano la pratica della vendita delle indulgenze e la corruzione della Chiesa.

Le dottrine protestanti.

[Perché Lutero criticò la Chiesa e quali critiche le rivolse?]

Nei primi anni del XVI secolo, papa Leone X promosse in Germania una grande vendita di indulgenze per finanziare la costruzione della cupola di San Pietro.

Nel 1517 il monaco tedesco Martin Lutero affermò che la Chiesa non poteva cancellare i peccati e che, quindi, le indulgenze non avevano alcun valore. La Chiesa lo scomunicò. Fu l’inizio della Riforma. L’obiettivo particolare contro cui Lutero si scagliò nelle sue 95 tesi fu la dottrina delle indulgenze, ma la critica di Lutero colpiva però in generale la politica ecclesiastica, la corruzione e il ruolo stesso della Chiesa di Roma.

Lutero riformò il cristianesimo e fondò una nuova Chiesa cristiana, detta luterana, che diede origine ad altre Chiese riformate.

I princìpi della riforma luterana.

[Quali princìpi sostenne Lutero in contrasto con la dottrina cattolica?]

Secondo la dottrina cattolica, l’uomo giunge alla salvezza eterna sia per opera della Grazia di Dio, sia delle sue buone opere e azioni. Lutero sostenne, invece, che l’uomo è in grado di salvarsi solo grazie alla sua fede e non alle sue azioni.  Solo l’amore di Dio per gli uomini può garantire loro la salvezza. Lutero sosteneva la tesi della «predestinazione» dei destini umani, secondo un disegno imperscrutabile di Dio. Egli escludeva la libertà dell’uomo, sostenendo la teoria del «servo arbitrio» alla quale si oppose Erasmo (libero arbitrio).

Nella Chiesa cattolica l’interpretazione delle Scritture è riservata al clero. Per Lutero, ogni fedele è libero di interpretare le Sacre Scritture. Per Lutero tutti i cristiani, se possiedono la fede, sono in un certo senso sacerdoti. Da ciò derivava il rifiuto del ruolo della Chiesa come mediatrice tra Dio e gli uomini.

Nella Chiesa riformata i sacerdoti, chiamati “pastori”, guidano ed educano i fedeli meno colti e meno preparati. Nel 1534 Lutero tradusse la Bibbia in lingua tedesca. In campo politico Lutero sostiene che il potere politico e quello religioso devono rimanere separati.

Lutero ridusse da sette a due i sacramenti, secondo lui gli unici fondati sulle Scritture: il battesimo e l’eucarestia. Per i protestanti i sacramenti hanno efficacia in ragione della fede del credente e sono interpretati come atti simbolici, mentre nella dottrina cattolica hanno effetto per il solo fatto di essere celebrati da un sacerdote.

I principi “protestanti”

[Quali furono le ragioni politiche della diffusione del luteranesimo?]

La diffusione delle Chiese riformate fu favorita anche dal sostegno politico di una parte dei sovrani europei.

Tra il 1520 e il 1321 Lutero, che invitava i principi tedeschi alla sollevazione contro Roma, fu condannato sia dalla Chiesa sia dall’imperatore Carlo V, salvandosi dalla cattura per la protezione ottenuta da Federico di Sassonia nel castello di Wartburg, dove tradusse in tedesco il Nuovo Testamento. Il luteranesimo si diffuse in Germania, provocando da una parte la rivolta dei contadini (1524-25), che fu sconfessata da Lutero, dall’altra la guerra tra Carlo V e la Lega di Smalcalda dei principi protestanti, così chiamati per la protesta condotta contro la condanna di Lutero. Nel 1529, sei principi tedeschi “protestano” contro la decisione dell’imperatore di impedire ai riformati di professare la loro fede. Da questa “protesta” nasce il termine “protestante”, usato per indicare i seguaci di Lutero e degli altri riformatori.

La Chiesa calvinista.

[Dove nacque la Chiesa calvinista e quali princìpi sostenne?]

A Ginevra il riformatore francese Calvino realizzò una teocrazia ispirata alla propria interpretazione dei principi della Riforma: il calvinismo si sarebbe diffuso in Scozia, in Francia e in Germania.

Secondo Calvino coloro che sono stati scelti da Dio – i predestinati – rispettano le indicazioni morali della Bibbia e hanno una vita laboriosa e ordinata. Calvino accentuò fortemente la dottrina della predestinazione: sia la fede che le opere, inutili per conseguire la salvezza, divenivano «segni» della salvezza ottenuta, riservata a un ristretto gruppo di eletti.

Sul piano politico, Calvino sostiene che i “santi” hanno il diritto di disobbedire a un potere politico che giudicano corrotto e di dare vita a uno Stato da essi stessi guidato.

La Chiesa anglicana.

[Come nacque la Chiesa anglicana?]

In Inghilterra una Chiesa non cattolica nacque non tanto per ragioni di dottrina, ma politiche. Nel 1534 il re di Inghilterra Enrico VIII, in contrasto con il papa che non gli concedeva l’annullamento del suo matrimonio, si fece proclamare capo della Chiesa d’Inghilterra (detta anglicana) e rifiutò l’autorità della Chiesa cattolica.

La Controriforma cattolica

[Come reagì la Chiesa cattolica alla diffusione delle Chiese protestanti?]

Benché condannate dalla Chiesa cattolica, le Chiese protestanti si diffusero in molte regioni d’Europa.

La Chiesa cattolica reagì alla Riforma convocando un concilio a Trento (1542-1563) che si concluse con la riaffermazione dei princìpi della dottrina, con la decisione di lottare contro i protestanti e con misure per moralizzare il clero.

Durante il concilio di Trento furono ribaditi tutti i princìpi fondamentali della dottrina cattolica:

  • la validità dei sette sacramenti
  • la necessità delle opere per raggiungere la salvezza
  • la distinzione tra sacerdoti e laici
  • il primato del papa su tutti i vescovi
  • il culto della Vergine e dei santi

Per migliorare l’istruzione dei sacerdoti furono istituiti i seminari. Fu riaffermato l’obbligo del celibato ecclesiastico.

Inoltre, per contrastare la Riforma, la Chiesa si dotò di tre strumenti:

  • il Santo Uffizio dell’Inquisizione generale romana, che si occupava di reprimere le eresie mediante i tribunali dell’Inquisizione;
  • l’Indice dei libri proibiti, che segnalava i libri che era vietato leggere e possedere perché contrari alla retta dottrina o alla morale cattolica;
  • la Compagnia di Gesù, un nuovo ordine religioso fondato nel 1534 dallo spagnolo Ignazio di Loyola, basato sulla rigorosa formazione dei propri membri e sulla difesa della fede cattolica.

L’azione del Concilio di Trento è stata definita da alcuni storici Controriforma, accentuandone l’aspetto repressivo e antiereticale, da altri Riforma cattolica, dando più risalto all’opera di riforma della morale sociale e individuale, della mentalità e della cultura cattoliche.

 

 

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