Shoà (o Shoah)

Shoà

La Shoà (o SHOAH)

Nemico interno e purezza della razza

 Le persecuzioni contro gli ebrei, il “nemico interno”, cominciarono fin dal 1933 e si aggravarono con le Leggi di Norimberga (1935) “per la protezione del sangue e dell’onore tedesco” che: 

  • impedirono i matrimoni tra ebrei e “cittadini di sangue tedesco”, 
  • dichiararono nulli quelli già contratti, 
  • vietarono l’assunzione di personale femminile tedesco con meno di 45 anni da parte degli ebrei, 
  • dichiararono punibili per legge le relazioni sessuali tra ariani ed ebrei. 

Le persecuzioni antisemite e la notte dei cristalli

notte dei cristalliLe persecuzioni si intensificarono a partire dalla notte dei cristalli (novembre 1938), in cui molti ebrei furono linciati per le strade e le loro sinagoghe e i loro uffici furono incendiati. Le devastazioni erano state organizzate da Goebbels e dal famigerato SS Heydrich.

Il Ministro della Propaganda Joseph Goebbels, con un discorso tenuto il 9 novembre 1938 in occasione delle celebrazioni del fallito putch di Monaco (1923), attribuì la responsabilità dell’attentato all’ambasciatore tedesco Ernst vom Rath (7 novembre) agli “ebrei”.

Dichiarò inoltre che se vi fossero state azioni contro di loro il partito non le avrebbe ostacolate. Così, membri del partito, delle SA e della Gioventù hitleriana organizzarono le violenze che portarono alla distruzione o al danneggiamento di alcune centinaia di sinagoghe, alla devastazione e al saccheggio di migliaia di appartamenti e di negozi. Il pogrom colpì anche le persone, con violenze, alcuni casi di stupro e con la morte di circa 400 Ebrei.

Pochi ebrei presero la decisione di espatriare all’estero, sia per l’attaccamento alla madrepatria, sia per la convinzione che non si sarebbe giunti a violenze sistematiche e generalizzate, sia per le enormi difficoltà legate all’emigrazione. Dei 525.000 ebrei tedeschi meno di 200.000 se ne andarono prima dello scoppio della guerra e del loro successivo sterminio. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale circa sei milioni di ebrei furono uccisi dai nazisti.

Uno sterminio pianificato (?)

Gli ebrei furono indicati come i responsabili della sconfitta della Germania nella Prima guerra mondiale, additati come capi del bolscevismo o come crudeli capitalisti, corruttori del sangue ariano. Inizialmente l’eliminazione degli Ebrei sembrò essere intesa come allontanamento dalla Germania e secondo alcuni studiosi non vi sarebbe stata fin dall’inizio una precisa volontà di sterminio, che si sarebbe manifestata solo dopo l’attacco all’URSS, con le prime difficoltà militari, in paesi come la Polonia e la Russia dove vivevano milioni di ebrei. Secondo altri storici, invece, lo sterminio fu progettato dai capi nazisti fin dall’inizio, ma per ragioni di opportunità politica tale intenzione non fu mai espressa pubblicamente.

La “soluzione finale”

ShoàIn ogni caso, né gli uni né gli altri mettono in dubbio la mostruosa realtà del genocidio. Tutto si svolse nella massima segretezza possibile: non sono stati trovati documenti firmati che contengano esplicitamente l’ordine di attuare il genocidio.

La “soluzione finale” della questione ebraica (la Endlösung), intesa come genocidio, fu presa nel 1941, al momento dell’attacco all’Urss, e fu pianificata nel 1942, alla Conferenza di Wannsee (presso Berlino).

Gli ebrei occidentali, identificati, marchiati con la stella di Davide e privati delle loro proprietà furono deportati a Est e lì massacrati con tecniche industriali, nei campi di sterminio che si trovavano in Polonia: Auschwitz, Sobibor, Chelmno, Maidanek, Treblinka, Belzec.

I campi della morte e l’industria tedesca

ShoàIn prossimità dei “campi della morte”, molte industrie tedesche aprirono stabilimenti per sfruttare il lavoro degli ebrei ridotti in condizione di schiavitù e destinati a morire di fame, di fatica o nelle camere a gas. La I.G. Farben fece affari con i nazisti vendendo il terribile Zyklon B, il gas usato per liquidare gli ebrei. Nei campi furono eliminati anche moltissimi zingari, testimoni di Geova, prigionieri russi.

Hitler si proponeva di rendere l’Europa judenfrei (libera dagli ebrei), e ci riuscì quasi completamente, anche perché nessuno Stato spalancò le porte agli ebrei che cercavano di fuggire.

Unicità della Shoà

Shoà

La Shoà non fu l’unico né il primo genocidio del XX secolo. Già durante la Grande Guerra, il governo turco aveva massacrato gli Armeni. L’unicità della Shoà deriva dai metodi scientifici e industriali con cui in buona parte fu attuata, oltre che per l’ideologia razzista che condannò a morte gli ebrei, considerati esseri sub-umani, equiparabili a topi o cimici.

 

 

 

 

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