Feste e tradizioni popolari faentine di due secoli fa

Faenza

Feste e tradizioni popolari faentine di due secoli fa

di Giuseppe Dalmonte                 Storia locale

(Parte seconda) 


Festività, Adunanze di popolo e Tradizioni stagionali.

Le risposte dei parroci faentini alla grande inchiesta napoleonica sui costumi contadini del 1811 sono apparse a qualche studioso lacunose, parziali o reticenti, ma pochi mesi fa è stato rinvenuto dal sottoscritto nell’archivio comunale un documento inedito e dello stesso anno dell’inchiesta napoleonica, che riguarda le feste, le fiere, i mercati e le adunanze di popolo del circondario faentino, che raccoglie in sintesi le risposte concernenti ben 27 parrocchie del comune di Faenza. L’unica risposta raccolta dai precedenti documenti riferiva che solo durante il Carnevale o per le feste principali della propria parrocchia è costume invitarsi fra parenti e amici e “dare delle mangiate e divertirsi onestamente”. Il nuovo documento invece indica sinteticamente le principali feste parrocchiali, alcune manifestazioni popolari di tipo religioso o profano ricorrenti durante il ciclo stagionale scandito dai lavori agricoli.

Feste patronali e liturgiche del forese

Fuori dalla cerchia delle mura cittadine a breve distanza dalla Porta Imolese, si estende la parrocchia di S. Savino che festeggia il titolare della chiesa il 7 dicembre. Il 3 maggio è solita festeggiare l’invenzione o ritrovamento della Croce. Durante la Quaresima e i venerdì di marzo celebra invece la “festa delle piaghe di N. S.”.

La prima domenica dopo Pasqua si svolge invece un’adunanza festosa con musica e canti con grande concorso di popolo sulla via Emilia nei pressi dell’Arco. Deve trattarsi, penso, di una festa che si svolgeva sul luogo dove era stato eretto nel 1797 l’arco a Napoleone poi abbattuto e ora sopravviveva un avanzo incompiuto del nuovo arco voluto dai francesi al rientro in Romagna dopo la vittoria di Marengo. Si ricorda infine che tutti i sabati si svolge nel vicino foro boario il mercato dei bovini con la partecipazione di contadini, commercianti e sensali.

Le parrocchie di Pieve del Ponte, Celle e Casale si limitano a festeggiare il titolare della chiesa: S. Procolo l’1 dicembre, S. Giovanni decollato il 29 agosto, S. Bartolomeo il 24 agosto o la domenica successiva. La parrocchia della Pideura, che si estende sulle colline faentine al confine con il comune di Brisighella, è solita celebrare la festa di S. Antonio il 17 gennaio, S. Illaro e S. Macario il 15 e il 16 maggio, la festa di S. Salvatore il giorno dell’Ascensione.

La festa del Corpus Domini vede un grande concorso di pubblico. Il 15 agosto si festeggia l’Assunzione e la prima domenica d’ottobre la B. Vergine del Rosario. Durante i giorni festivi della Quaresima e quelli pasquali si svolgono funzioni con la predica e si ha perciò una grande partecipazione popolare. La parrocchia di Tebano è solita festeggiare la Beata Vergine la domenica in albis (cioè la prima dopo Pasqua) mentre la festa del Corpus Domini si svolge sulla fine di luglio o sul cominciare di agosto.

A Pergola il 24 giugno si svolge la festa di S. Giovanni Battista, la prima domenica di ottobre si celebra la B. Vergine del Rosario. Invece la festa del Corpus Domini si svolge nel giorno in cui “torna più comodo alla popolazione”. Sul colle più prossimo alla città la parrocchia di Castel Riniero (oggi Raniero) è solita festeggiare il santo patrono, S. Apollinare, la prima domenica dopo il 23 luglio, mentre la festa della Beata Vergine della Concezione si svolge la seconda domenica, ma non è indicato il mese nel documento.

Nella vicina parrocchia di Errano si festeggia la B. Vergine del Rosario durante la prima domenica di maggio, mentre la festa del S. Sacramento si svolge la domenica dopo l’ottava del Corpus Domini. Nella parrocchia confinante di Sarna si festeggia l’Assunzione il 15 agosto, mentre la domenica dopo la metà di agosto si celebra la festa di S. Luigi Gonzaga, la prima domenica di ottobre si è soliti festeggiare la B. Vergine del Rosario; il SS. Sacramento si celebra il giovedì dopo l’ottava di Pentecoste. Lungo la strada per Modigliana si estende la parrocchia di Rivalta, dove la domenica dopo il 17 gennaio si festeggia …, in mancanza di un’indicazione penso si debba leggere S. Antonio. La festa del Corpus Domini si svolge la domenica della SS. Trinità. La festa di S. Margherita si celebra il 20 luglio come nella parrocchia di Ronco, dove si festeggia anche S. Luigi il 28 settembre.

Nella parrocchia di Marzeno si indica soltanto la festa patronale dell’Assunta il 15 agosto. Nella parrocchia di S. Lucia delle Spianate si è soliti celebrare il 17 gennaio la festa di S. Antonio, la solennità della titolare S. Lucia il 13 dicembre e la Beata Vergine del Rosario la prima domenica di ottobre. Nel questionario dei documenti già pubblicati, il parroco aveva annotato a proposito delle feste: “eccettuati gl’inviti scambievoli fra parenti ed amici non accade cosa straordinaria né al principiare dell’anno né al terminare del medesimo, né al Natale, nella Quadragesima, nella Settimana Santa, nella Pasqua”. Nella parrocchia confinante di S. Biagio in collina si festeggia il titolare della chiesa il 3 febbraio e il Corpus Domini la terza domenica di settembre; mentre a Oriolo il santo patrono S. Apollinare si festeggia la domenica dopo il 23 luglio. Il lunedì di Pentecoste si è soliti celebrare la festa della B. Vergine, nelle domeniche e nei giorni festivi della Quaresima le funzioni sono caratterizzate dalla predica perciò vi è maggiore affluenza di popolo.

Salendo in direzione di Forlì troviamo la parrocchia di S. Mamante che festeggia solennemente il titolare della chiesa il 17 agosto con grande concorso di popolo e con una piccola fiera rappresentata da venditori di cocomeri, di fazzoletti, aghi, spille e altri generi di chincaglierie. Nella stessa parrocchia si è soliti festeggiare sia S. Antonio sia il SS. Sacramento. Scendendo verso la pianura faentina e oltrepassando la via Emilia troviamo la Pieve di Corleto, dove il 26 dicembre si festeggia il santo patrono S. Stefano, si usa festeggiare il 17 gennaio S. Antonio abate, la festa del Corpus Domini quando cade e la B. V. del Rosario la prima domenica di ottobre. Durante la Quaresima ogni domenica la funzione è seguita dalla predica perciò vi è concorso di persone.

Nella vicina parrocchia di Basiago si celebra l’8 settembre la Natività della B. Vergine, e negli ultimi tre giorni di Carnevale si svolge una festa e l’ufficio dei morti. A S. Giovannino si festeggia il titolare S. Giovanni Battista il 24 giugno, mentre S. Antonio abate si è soliti festeggiarlo la domenica antecedente il 17 gennaio. Si svolge pure la festa del S. Sacramento e quella di S. Antonio da Padova l’ultima domenica di settembre. Nella parrocchia di Formellino è consuetudine celebrare la festa di S. Giuseppe il 19 marzo, la festa della Croce il 3 maggio e il Corpus Domini la prima domenica dopo l’ottava, infine la festa di S. Martino la domenica dopo l’11 novembre. A S. Barnaba il titolare della chiesa è celebrato insieme con la festa del Corpus Domini la domenica successiva l’11 giugno, mentre la B. Vergine del Rosario è festeggiata la prima domenica di ottobre. A Merlaschio si celebra la festa del SS. Sacramento la domenica della SS. Trinità e la festa della Natività della B. Vergine l’8 settembre.

Nella confinante parrocchia di Mezzeno si festeggia l’Assunzione di Maria, titolare della chiesa, il 15 agosto mentre il Corpus Domini si è soliti celebrarlo la domenica successiva all’Ascensione. La parrocchia di S. Andrea celebra il santo patrono il 30 novembre o la prima domenica di dicembre, inoltre è solito celebrare la festa di S. Antonio abate il 17 gennaio, S. Antonio da Padova il 13 giugno, S. Giuseppe il 19 marzo e il Corpus Domini il giorno in cui cade, infine la B. V. della Concezione la domenica successiva l’8 dicembre. Le ultime due parrocchie incluse nell’elenco sono quelle di S. Silvestro e di S. Pier Laguna. La prima festeggia il titolare e patrono il 31 dicembre, e la festa del Corpus Domini nella domenica della SS. Trinità. La seconda onora il patrono S. Pietro apostolo il 29 giugno o la domenica successiva, il Corpus Domini nel giorno in cui cade. Alla Madonna sono dedicate due feste: la prima domenica di maggio e la prima domenica di ottobre, ambedue dedicate alla B. Vergine del Rosario.

Balli, festini e consuetudini stagionali

A corollario di questo lungo elenco di feste e celebrazioni religiose parrocchiali il documento rinvenuto recentemente riporta sinteticamente anche qualche notizia che testimonia la consuetudine contadina di ritrovarsi nelle case per balli e festini, durante i lavori della gramolatura del lino o della canapa di solito riservato alle donne, o durante la sfogliatura del granoturco o formentone. Tali divertimenti sono pure frequenti nei giorni di Carnevale, specie gli ultimi. Il parroco di Granarolo sui lavori estivi della raccolta della canapa, del lino e del formentone, precisa che spesso vicini, amici e altre persone si uniscono per portare a termine tali attività ma, durante la notte mangiano, ballano, urlano e cantano “componimenti da loro soli intesi e tendenti agli amoreggiamenti”. A proposito delle consuetudini stagionali, il parroco di S. Lucia segnala la pratica del “Lume a Marzo” nei primi tre giorni di marzo, sull’imbrunire della sera “si bruciano alcuni fassi di legna nei campi e questo uso viene chiamato” con questa espressione. Il segretario comunale segnala alcune pratiche in voga tra i contadini, in occasione della festa della candelora il 2 febbraio, quella di segnarsi le mani e le braccia con le piccole candele distribuite in chiesa durante la funzione, prima di mettersi a tavola. Un’altra è quella di segnare i cani con un ferro arroventato il giorno di S. Stefano per evitargli di prendere la rabbia, oppure esporre all’aria la catena del focolare quando infuria il temporale per placarlo. Infine l’usanza di porre nei campi seminati di ceci frasche verdi nel mese di maggio, per proteggerli dalle nebbie e dalle “ferali rugiade”.

Giuseppe Dalmonte

 

 

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