La rivoluzione scientifica del ‘600.

GalileoLa rivoluzione scientifica del ‘600.

Le scoperte astronomiche

Tra il XVI e il XVII secolo, prima Niccolò Copernico e poi Giovanni Keplero rivoluzionano la visione dell’universo fondata sull’autorità dei filosofi greci Aristotele e Tolomeo. I due astronomi affermano che è il Sole (in greco Helios) a essere al centro dell’universo e non la Terra (in greco Ghé) come ritenevano gli antichi.

Nel XVI secolo la concezione dell’universo si basava sulle teorie elaborate dal filosofo greco Aristotele (IV sec. a.C.) e dall’astronomo Claudio Tolomeo (II sec. d.C.), per i quali la Terra era immobile al centro dell’universo, sferico e limitato. Attorno alla Terra ruotavano sette pianeti fra cui il Sole e la Luna. Le stelle, invece, erano immobili, fissate all’enorme volta del cielo. Questo modello è detto geocentrico. Nel Medioevo la Chiesa fece propria la teoria geocentrica ritenendola coerente con le Sacre Scritture.

Nel 1543 Copernico pubblica Delle rivoluzioni dei mondi celesti, un’opera che cambia la visione dell’universo. Egli pone al centro dell’universo il Sole, perciò il suo modello è detto eliocentrico (dal greco Helios, “Sole”). Tutti i pianeti, compresa la Terra orbitano intorno al Sole. Nel 1609 Giovanni Keplero dimostra che i pianeti si muovono su orbite ellittiche e non circolari. La teoria eliocentrica fu condannata prima dalle Chiese protestanti, in seguito anche dalla Chiesa cattolica.

Galileo e il metodo scientifico

Galileo Galilei osserva per la prima volta il cielo con un cannocchiale e conferma la teoria eliocentrica. Per Galileo lo scienziato indaga la natura, osserva i fenomeni ed elabora ipotesi che verifica più volte prima di trasformarle in leggi scientifiche. Galileo è considerato il fondatore del moderno metodo scientifico, basato sull’osservazione di fenomeni (esperienza), riprodotti in laboratorio, e sulla loro misurazione matematica.

Nel 1609 Galileo conferma con un semplice esperimento le teorie di Copernico e Keplero, e dimostra che l’universo non è come l’aveva descritto Aristotele. Punta il cannocchiale verso il cielo e osserva i fenomeni celesti. Vede che la Luna ha monti e vallate simili a quelli della Terra, che Giove ha quattro satelliti, che su Venere sorge e tramonta il Sole come sulla Terra. Galileo, per evitare la condanna al rogo da parte dell’Inquisizione romana, rinnega le proprie teorie.

Un secolo di invenzioni e scoperte

Il metodo scientifico fondato da Galileo determina un radicale mutamento nel modo di pensare e di interpretare il mondo. Il risultato è una straordinaria stagione di scoperte e invenzioni tecnologiche. Il filosofo e scienziato francese René Descartes (Cartesio) estende il metodo della ricerca matematica a ogni ambito del sapere, dalla filosofia alla scienza. Nel 1637 elabora la geometria analitica. Nel 1687 l’inglese Isaac Newton, con la scoperta della legge della gravitazione universale, spiega la “macchina” dell’universo.

Nasce lo stile barocco

La nuova visione del mondo spezza le certezze del passato e genera dubbi e inquietudini. L’arte barocca si prefigge l’obiettivo di destare stupore e meraviglia. Anche l’arte muta il modo di raffigurare la realtà: dall’armonia e dalle proporzioni del classicismo rinascimentale si passa alla tensione, alla teatralità e al movimento tipici del barocco. Uno dei più grandi artisti barocchi è Gian Lorenzo Bernini. Nelle sue sculture, come l’Estasi di santa Teresa, egli esprime la massima tensione emotiva. L’arte barocca divenne un valido strumento di propaganda della fede e lo stile prediletto dalla Chiesa della Controriforma, desiderosa di coinvolgere emotivamente i fedeli: Roma è la culla dell’arte barocca.

 

 

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