Sbarco in Sicilia e crollo del regime fascista

Gran Sasso, Mussolini

Sbarco in Sicilia e crollo del regime fascista

Seconda guerra mondiale

 

Operazione Husky

I primi mesi del 1943 videro la chiusura della lunga campagna in Nordafrica a favore degli Alleati. 

sbarco SiciliaCome proseguire le operazioni era oggetto di forti discussioni tra statunitensi e britannici: gli americani volevano realizzare già nella primavera del 1943 un’invasione della Francia, ma nel corso della conferenza di Casablanca (gennaio 1943) Churchill impose che l’offensiva iniziasse nel Mediterraneo, da lui definito come il “ventre molle dell’Europa“.

Il 12 giugno 1943 fu occupata Pantelleria e da lì le forze angloamericane e canadesi partirono per dare inizio il 10 luglio allo sbarco in Sicilia (Operazione Husky), la cui conquista fu completata, con relativa facilità, in agosto. 

Lo sbarco in Sicilia e l’inizio dell’occupazione della penisola furono un colpo mortale per il regime fascista.

Il crollo del regime fascista

Nel pomeriggio del 24 luglio 1943 si riunì il Gran Consiglio del fascismo, organo supremo del regime. 

gran-consiglio-sfiducia-mussoliniNel corso della riunione Dino Grandi presentò un ordine del giorno nel quale si chiedeva “l’immediato ripristino di tutte le funzioni statali, attribuendo alla Corona, al Gran Consiglio, al Governo, al Parlamento, alle Corporazioni i compiti e le responsabilità stabilite dalle nostre leggi statutarie e costituzionali”. 

L’ordine del giorno, inoltre, esortava il Re ad assumere “l’effettivo comando delle Forze Armate di terra, di mare, dell’aria, secondo l’articolo 5 dello Statuto del Regno”.

Alle 2:30 del 25 luglio il Gran Consiglio a maggioranza, con 19 favorevoli, 7 contrari e 1 astenuto, approvò l’ordine del giorno Grandi, togliendo la fiducia a Mussolini e offrendo al re il pretesto per sostituirlo. 

Nonostante l’esito della votazione, Mussolini si illuse di poter ancora ottenere la fiducia del re. 

Questi però lo fece arrestare, e conferì l’incarico di capo del governo al maresciallo Pietro Badoglio. 

La radio trasmise il seguente comunicato: 

Sua Maestà il re e imperatore ha accettato le dimissioni dalla carica di capo del governo, primo ministro e segretario di Stato, presentate da S.E. il Cavaliere Benito Mussolini, e ha nominato capo del governo, primo ministro e segretario di Stato S.E. il Cavaliere Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio”. 

Alle 22.45 il maresciallo Badoglio lesse alla radio un proclama alla nazione nel quale dichiarava “la guerra continua”, ma mentre prometteva ai tedeschi la continuazione della guerra al loro fianco, trattò segretamente l’armistizio con gli Alleati, firmato a Cassibile il 3 settembre e reso pubblico l’8 settembre 1943.

Regno del Sud, Repubblica di Salò, Resistenza 

Benito Mussolini with Adolf Hitler
Mussolini e Hitler

Il 9 settembre gli americani sbarcarono a Salerno e gli inglesi a Taranto, mentre i tedeschi reagirono con rapidità alla notizia dell’armistizio, occupando l’Italia centro-settentrionale. 

Il re e Badoglio fuggirono a Brindisi sotto la protezione degli Alleati, dando vita al Regno del Sud, mentre l’esercito italiano, lasciato senza ordini, si disgregò. Il 13 ottobre il governo Badoglio dichiarò guerra alla Germania. 

Mussolini, prigioniero sul Gran Sasso, fu liberato dai tedeschi e nell’Italia settentrionale diede vita, alla Repubblica Sociale Italiana con sede a Salò (23 settembre 1943). La Repubblica Sociale Italiana fu in realtà un protettorato tedesco, senza alcun effettivo potere autonomo. 

Nell’Italia dominata dai nazifascisti si organizzò, sotto la direzione del Comitato di liberazione nazionale (CLN) e del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (CLNAI), la resistenza armata partigiana.

Sulla Resistenza in Italia vedi lo specifico approfondimento.

Dalla Linea Gustav alla Liberazione

I tedeschi ripiegarono, attestandosi sulle varie linee difensive stabilite sugli Appennini Meridionali, ma la loro tenace resistenza rallentò notevolmente l’avanzata anglo-statunitense e inflisse dure perdite al nemico. 

Alla fine del 1943 le intemperie invernali e l’abile condotta del generale tedesco Albert Kesselring condussero alla stabilizzazione del fronte sulla cosiddetta Linea Gustav, imperniata sulle difese di Cassino. 

Inoltre, alla conferenza di Teheran di fine novembre Roosevelt, Churchill e Stalin concordarono di privilegiare lo sbarco nella Francia settentrionale, ponendo in secondo piano le operazioni nel Mediterraneo e in Italia.

partigianiIl 22 gennaio 1944 vi fu un nuovo sbarco alleato ad Anzio, ma solo il massiccio bombardamento di Montecassino riuscì ad aprire la strada verso nord il 17 maggio. 

Il generale britannico Harold Alexander liberò Roma dai tedeschi il 4 giugno. 

I tedeschi si ritirarono sulla Linea Gotica tra Rimini e Pisa, impedendo l’avanzata degli alleati verso nord fino alla primavera del 1945.

Nella primavera del 1945, con lo sfondamento della linea Gotica da parte degli Alleati, l’attività partigiana si intensificò e il CLNAI ordinò l’insurrezione generale per il 25 aprile (divenuta giornata simbolo della liberazione dell’Italia dal regime nazifascista). 

I partigiani liberarono le principali città del Nord Italia, tra cui Milano. Mussolini, catturato mentre fuggiva in Svizzera, fu giustiziato il 28 aprile.

 

Seconda guerra mondiale

 

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