Il nuovo assetto mondiale

Jalta

Il nuovo assetto mondiale

 

Teheran, Jalta, Potsdam

A partire dal 1943 i capi di stato di Gran Bretagna, Stati Uniti e URSS, i ministri degli esteri e i loro consiglieri tennero tre importanti conferenze volte a definire le linee generali delle condizioni di pace e il futuro assetto del mondo dopo la fine della guerra.

Alla Conferenza di Teheran (28 novembre–1º dicembre 1943) Roosevelt, Churchill e Stalin concordarono l’organizzazione militare dello sbarco in Normandia e la futura risistemazione dell’Europa dopo la fine del conflitto. 

Nella Conferenza di Jalta (4-11 febbraio 1945), dove si incontrarono Roosevelt, Churchill e Stalin, fu tra l’altro previsto: lo smembramento e il disarmo della Germania, con la divisione in zone di occupazione da parte di USA, URSS, Regno Unito e Francia; l’individuazione della “Linea Curzon” come frontiera orientale della Polonia; lo svolgimento di libere elezioni nei paesi dell’Europa orientale; l’intervento dell’Unione Sovietica contro il Giappone, entro tre mesi dalla resa della Germania. 

Alla Conferenza di Potsdam (17 luglio-2 agosto 1945) si incontrarono Harry Truman (nuovo presidente USA dopo la morte di Roosevelt), il nuovo primo ministro inglese, il laburista Clem Attlee, vincitore alle elezioni di luglio, che sostituì Churchill nel corso dell’incontro e Stalin per l’URSS. A Potsdam si decise la suddivisione temporanea della Germania e dell’Austria in quattro zone di occupazione, amministrate dalle tre potenze vincitrici e dalla Francia. 

Furono stabiliti i confini tra Polonia e Germania sulla linea Oder-Neisse e fu deciso che la popolazione tedesca dei territori polacchi, cecoslovacchi e ungheresi fosse espulsa e assorbita in Germania.

I trattati di pace

Il 10 febbraio 1947 a Parigi furono firmati i trattati di pace riguardanti Italia, Bulgaria, Romania, Ungheria e Finlandia. I trattati imponevano riparazioni economiche, misure di disarmo, e perdita di territori per le potenze sconfitte. 

I contrasti politici delineatisi nel dopoguerra fra gli Alleati impedirono la definizione del trattato di pace con la Germania. 

Il trattato con il Giappone fu sottoscritto il 7 settembre 1951, ma ad esso non aderì l’URSS, che nel 1956 concluse un trattato bilaterale. Il trattato di pace con l’Austria fu concluso a Vienna il 15 maggio 1955.

L’Italia cedette alla Francia Briga e Tenda, alla Jugoslavia la Venezia Giulia, mentre Trieste fu divisa in due zone, affidate alla Iugoslavia e agli angloamericani. 

Albania, Libia ed Etiopia recuperarono l’indipendenza, mentre Rodi e il Dodecanneso andarono alla Grecia. 

Le potenze vincitrici della guerra divisero la Germania in due zone: Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia occuparono la parte occidentale, l’URSS quella orientale. Per Berlino fu adottato lo stesso criterio. 

I paesi dell’Europa orientale caddero sotto l’influenza dell’URSS e quelli dell’Europa occidentale sotto quella degli Stati Uniti. 

Le frontiere tra Germania, Polonia e URSS furono completamente ridisegnate. La Polonia ottenne dalla prima la Pomerania, la Slesia e parte della Prussia orientale, mentre cedette all’URSS le regioni della Bielorussia e dell’Ucraina conquistate nel 1921.

Il Giappone perse i territori conquistati in Cina, la Corea, Formosa e Sakhalin. In Asia e in Africa Gran Bretagna, Francia e Olanda recuperarono le loro colonie, dove però si svilupparono movimenti di liberazione anticoloniale.

Contro i capi nazisti fu celebrato dal 15 novembre 1945 al 1° ottobre 1946 il processo di Norimberga

Le due “superpotenze” e l’ONU

I rapporti di potenza nel mondo alla fine della guerra mutarono drasticamente e sorsero due “superpotenze”, gli Stati Uniti, che alla potenza militare univano il loro primato economico e l’URSS, grande potenza militare, benché colpita duramente dalle distruzioni della guerra. 

La Gran Bretagna, benché vincitrice, aveva perso il suo ruolo preminente e la Francia era uscita dalla guerra drasticamente ridimensionata. 

Attraverso varie tappe, già durante la guerra si fece strada l’idea di costituire un’organizzazione internazionale per il mantenimento della pace. 

Essa prese forma nella conferenza di San Francisco (25 aprile-26 giugno 1945), nel corso della quale 50 nazioni sottoscrissero la Carta delle Nazioni Unite, entrata in vigore il 24 ottobre 1945. 

L’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) si propone di: mantenere la pace e la sicurezza internazionale, sviluppare relazioni amichevoli fra le nazioni, promuovere la cooperazione internazionale e il rispetto dei diritti dell’uomo. 

Dell’ONU, che ha sede a New York, fanno parte 193 Stati.

Nel dopoguerra, con l’inizio della “guerra fredda” ben presto in seno all’ONU si manifestarono aspri contrasti tra le due superpotenze USA e URSS.

Fonti

Basil H. Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Oscar Mondadori, Milano, 1996

Andreas Hillgruber, Storia della seconda guerra mondiale, Laterza, 1987

Marc Ferrro, La seconda guerra mondiale. Problemi aperti, Giunti, Firenze, 1993

Roberto Finzi, Mirella Bartolotti, Storia 3. Verso una storia planetaria, Zanichelli, Bologna 1990. 

https://www.britannica.com/event/World-War-II 

https://www.britannica.com/event/World-War-II/images-videos 

http://dizionaripiu.zanichelli.it/storiadigitale/p/percorso/101/la-seconda-guerra-mondiale 

https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_mondiale 

https://www.treccani.it/enciclopedia/seconda-guerra-mondiale/ 

 

 

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